A Rebibbia è partito un bellissimo progetto: i detenuti hanno ideato delle collezioni moda, ed hanno sfilato con i propri modelli. Giovedì scorso all’interno della struttura carceraria si è svolta la sfilata “Made in Rebibbia. Ricuciamolo insieme”.
Obiettivo è quello di insegnare un mestiere ai detenuti, e lo stilista Ilario Piscioneri ha tenuto all’interno del carcere un corso triennale di cucito per imparare la sartoria artigianale. Il progetto è partito lo scorso settembre grazie all’accordo tra l’Accademia Nazionale dei Sartori e l’Istituto penitenziario di Rebibbia. A sostenere economicamente l’iniziativa è stato BMW Roma che ha aiutato ad acquistare le attrezzature necessarie.
Ad assistere alla sfilata sono stati Mario Napolitano, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, Giuseppe Bertone e Franco Mariani, i due maestri sarti dell’Accademia che hanno curato l’attività didattica nel carcere, ed inoltre hanno assistito il vice capo della Polizia, l’Amministratore Delegato di BMW Roma, la direttrice del carcere e tanti altri importanti nomi.
Made in Rebibbia per dare un futuro ai detenuti.
È proprio la direttrice del carcere, Rossella Santoro, che ha parlato dell’importante iniziativa di recupero dei detenuti: “Questo corso ha insegnato molte cose ad ognuno di noi. In primis che non esistono limiti ai sogni. Ero decisamente scettica inizialmente ma sono felice di aver creduto nelle potenzialità di questa avventura, resa possibile grazie al coinvolgimento e l’appoggio di tanti amici di Ilario”.
Questo corso di alta sartoria rientra tra i progetti di rieducazione e di reinserimento sociale dei detenuti. Se essi imparano un mestiere, infatti, c’è meno possibilità che tornino a delinquere, per questo si sottolinea l’importanza di iniziative come questa svolte nel carcere di Rebibbia. Al termine del triennio i detenuti – gli allievi riceveranno l’attestato ufficiale di “Made in Rebibbia”.