L’incremento dei casi Covid è del 13,8%. I casi sono 44.139 rispetto ai 38.775 della settimana precedente. In base al monitoraggio settimanale effettuato dal ministero della Salute, inoltre, l’incidenza è aumentata da 66 a 75 casi per 100 mila abitanti. Il tasso di occupazione in area medica è pari al 5%, e risulta stabile l’occupazione in terapia intensiva, pari a 1,1% (94 ricoverati) rispetto allo 0,9% di sette giorni fa. I decessi sono stati 137 con una variazione di +6,2% rispetto alla settimana precedente (129). L’indice Rt sale a 0,96 rispetto allo 0,90 della precedente, il tasso di positività arriva al 16,3% rispetto al 15,4%. La fascia di età che registra il più alto tasso d’incidenza settimanale è quella tra gli 80 e gli 89 anni.
Il punto del ministero della Salute e di Matteo Bassetti!
Anche se in aumento il tasso di incidenza del virus, la situazione secondo il parere del ministero della Salute non sarebbe preoccupante. I dati di questa settimana confermano il trend di un lieve incremento che non incide sugli ospedali. La riapertura delle scuole, ad oggi, non sembra aver inciso sull’andamento epidemiologico. Il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia, garantisce da parte del ministero un sistema serrato di monitoraggio, per intervenire in qualsiasi momento fosse davvero necessario, con le misure più appropriate. Dello stesso avviso Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, che durante Sorrento D’Autore è tornato a parlare di Covid, ribadendo, che allo stato attuale si tratta di un virus come tanti altri, per la stragrande maggioranza della gente è poco più di un raffreddore o un’influenza.
La pronuncia della Consulta sull’obbligo vaccinale per determinate categorie!
Dipanata anche la matassa della presunta incostituzionalità scelta legislativa, adoperata in fase emergenziale, di imporre l’obbligo della vaccinazione anti-covid, a pena della sospensione, per “categorie professionali” individuata per legge. La Consula, con la sentenza n. 185 depositata oggi, ritiene non irragionevole, ma garanzia di celerità e certezza l’individuazione dei soggetti chiave per il contrasto alla pandemia attraverso “una tempestiva e uniforme attuazione dell’obbligo vaccinale”. La Corte costituzionale ha giudicato infondato il ricorso di un chimico, che lamentava l’estensione dell’obbligo anche alla sua categoria solo nominalmente (e per legge) rientrante tra le professioni sanitarie.