Il presidente del Consiglio italiano ad interim Paolo Gentiloni ha parlato con il suo omologo tedesco Angela Merkel, spiegando che l’Italia fornirà, sì, supporto logistico agli alleati, ma senza impegnarsi in un intervento diretto e condannando – come tutti i leader europei – l’uso di armi chimiche da parte del regime siriano. L’Italia tuttavia non parteciperà ad azioni militari in Siria.
Il colloquio di Gentiloni con Angela Merkel.
Questo è quanto, in sintesi, ha affermato il presidente del Consiglio ad interim, Paolo Gentiloni, nei colloqui con i vari e diversi interlocutori internazionali, tra i quali Angela Merkel, colloqui che hanno avuto luogo nelle ultime ore.
In questi si ribadisce che, in base agli accordi internazionali e bilaterali vigenti – come ha tenuto a specificare Gentiloni – l’Italia non si tirerà indietro dal fornire supporto logistico alle attività delle forze alleate, contribuendo a garantire la loro sicurezza e la protezione, ma si asterrà da un intervento diretto nella zona delle eventuali operazioni belliche.
Inaccettabile l’uso delle armi chimiche contro i civili in Siria.
Continuando a sviscerare quello che è stato l’ambito delle sue conversazioni con i suoi colleghi di tutta Europa, possiamo riferire che il nostro premier ad interim ha ribadito la ferma condanna delle violazioni dei diritti umani e della inaccettabile violenza usata nei confronti delle popolazioni civili, con l’uso di armi chimiche da parte del regime siriano.
Auspicando una soluzione stabile e duratura.
Una soluzione stabile e duratura per la Siria potrà venire lavorando per la pace e dando spazio alle Nazioni Unite, a Staffan de Mistura e ai tavoli negoziali, perché non si perda la speranza, ha detto Gentiloni. Nel corso della giornata, il presidente del Consiglio ad interim si è anche confrontato con i ministri degli Esteri e della Difesa e con i consiglieri diplomatico e militare di Palazzo Chigi, nell’attesa che il nuovo governo prenda in mano la delicata questione.