L’Accademia di Svezia ha attribuito il Nobel per la pace per l’anno 2023 a Narges Mohammadi, attivista iraniana 51enne, che ha passato gran parte della sua vita a combattere per i diritti delle donne, contro l’oppressione in Iran. Arrestata 13 volte, condannata cinque volte per un totale di 31 anni di carcere. Il comitato, nelle motivazioni di assegnazione del premio, ha sottolineato l’impegno costante ed ininterrotto, accompagnato da grandi sofferenze personali da parte della Mohammadi nella battaglia “contro l’oppressione delle donne in Iran e per i suoi sforzi nella promozione dei diritti umani e della libertà per tutti“.
L’incessante battaglia di Narges Mohammadi contro l’oppressione delle donne in Iran!
La presidente della commissione del Nobel di Oslo Berit Reiss-Andersen, durante la cerimonia di assegnazione del Nobel, ha rimarcato di come la lotta di Narges Mohammadi sia stata portata strenuamente avanti “a fronte di un’enorme sofferenza”, ricordano le sue tante condanne. Il Comitato Nobel ha sottolineato “il tremendo costo personale” che sta pagando l’attivista, attualmente ancora in carcere, per sua “coraggiosa lotta” per i diritti delle donne e contro la pena di morte.
Un riconoscimento per tutte le persone che hanno protestato contro la discriminazione e l’oppressione!
Berit Reiss-Andersen ha sottolineato che il Premio Nobel alla dissidente iraniana rappresenta un riconoscimento alle centinaia di migliaia di persone che hanno protestato contro le politiche di discriminazione e oppressione contro le donne del regime teocratico, un incoraggiamento a continuare il loro lavoro nelle forme che il movimento troverà più adatte. Con questo premio il comitato di Oslo intende mandare un messaggio al governo iraniano affinché “ascolti il proprio popolo”.
Il Nobel Narges Mohammadi in un momento molto delicato!
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in un post su X ha sottolineato di come la Mohammadi dal carcere, insieme ad altre donne e uomini determinati e coraggiosi, continui a battersi per la libertà, la democrazia e l’uguaglianza. Il riconoscimento del Nobel a Narges Mohammadi arriva in un momento in cui in Iran è appena stata arrestata Shahin Ahmadi, madre di Armita Geravand, 16enne in coma da domenica in seguito alle percosse subite, per non aver indossato il velo obbligatorio, da parte della polizia morale in una stazione della metropolitana.