Quota 103, verso una nuova intesa in Manovra in sostituzione di quota 104

L'esecutivo sarebbe impegnato nell'elaborazione di una nuova intesa su Quota 103, da inserire all'intero della Manovra economico finanziaria.

Inps

Sul fronte pensioni il governo sarebbe al lavoro per tenere in piedi Quota 103 con finestre di 6-9 mesi e tetto di 2.500 euro sull’assegno. L’esecutivo sarebbe impegnato nell’elaborazione di una nuova intesa sullo strumento di pensionamento già in vigore attualmente chiamato Quota 103, da inserire all’intero della Manovra economico finanziaria, con una finestra per l’uscita che varia tra pubblico e privato.

Una nuova intesa su quota 103!

Più o meno questi i termini della nuova intesa siglata in seno al governo l’intesa sulla formula per l’uscita anticipata per la pensione. Restano invariati i requisiti anagrafici e contributivi, di 62 anni di età e 41 di contributi, ma viene modificata la finestra che per i dipendenti privati diventa di 6 mesi, mentre per i pubblici di 9 mesi. Scomparirebbe così la nuova opzione di Quota 104, in particolare in seguito all’insistenza della Lega che ha chiesto «uno sforzo in più» sul capitolo pensioni.

Le limitazioni e la stretta sul trattamento economico.

Prevista inoltre una stretta sul trattamento economico, che sarà calcolato esclusivamente con il sistema contributivo fino a quando non si raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia, e comunque non si potranno superare le 4 volte il trattamento minimo. Per chi maturerà i requisiti la pensione anticipata sarà determinata con il calcolo contributivo e “per un valore lordo mensile massimo non superiore a quattro volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente, per le mensilità di anticipo del pensionamento“, quindi di circa 2.250 euro considerando che la pensione minima fissata dall’Inps.

Pensione anticipata nel sistema contributivo.

Per chi è interamente nel sistema contributivo, l’anticipo della pensione di tre anni rispetto all’età di vecchiaia sarà possibile solo se si è maturato un importo di pensione di almeno 3 volte l’assegno sociale, ridotto a 2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 per quelle con due o più figli. 

Anticipato l’adeguamento alla speranza di vita.

Questo è quanto si apprende dalla bozza ancora in elaborazione da parte dell’esecutivo. Viene anticipato di due anni, al 2025, l’adeguamento alla speranza di vita. La fine della sospensione dell’adeguamento alla speranza di vita, che la normativa attuale fissa al 31 dicembre 2026, viene anticipata al «31 dicembre 2024». Questo varrà per coloro i quali andranno in pensione a prescindere dall’età una volta raggiunti 42 anni e 10 mesi di contributi, e 41 e 10 mesi per le donne.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Knew.it

Informazioni sull'autore