La Camera, dopo aver votato con 334 voti favorevoli e 232 contrari la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo 1 del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato, ha approvato in via definitiva il provvedimento.
“Via libera alla Manovra 2020. In 100 giorni: meno tasse per i lavoratori, più soldi per famiglie, Comuni, vigili del fuoco, sanità, incentivi alle imprese. Crescita, sostenibilità, ambiente, welfare, lotta all’evasione fiscale: con fiducia guardiamo al futuro dei cittadini”, sono state le parole con le quali il Premier Giuseppe Conte ha riassunto le linee guida del documento economico.
La questione dell’Iva
Il Premier si è detto soddisfatto che con la Legge di Bilancio sia riusciti ad evitare l’aumento dell’Iva per 23 miliardi. Il problema, però si ripresenterà il prossimo anno. “L’obiettivo primario era sterilizzare le clausole, ma è stata valutata anche la possibilità di intervenire in modo selettivo non solo aumentando ma anche abbassando talune aliquote Iva. Abbiamo valutato vari scenari senza innamorarci di nessuna soluzione e alla fine abbiamo deciso di non toccare le aliquote. Mi lasci dire che sono soddisfatto di questa manovra, è seria e responsabile a lavoratori e famiglie. E il prossimo anno faremo ancora meglio”, ha dichiarato Conte in un’intervista al “Il Messaggero”.
“Sono fiducioso”
In un’intervista a “Il Corriere della sera”, il Presidente del Consiglio si è detto fiducioso della possibilità di riuscire a trovare 18 miliardi per sterilizzare l’Iva nel 2021. “Se in 100 giorni abbiamo trovato risorse per 23 miliardi ed evitato un salasso di 540 euro di tasse a famiglia, in 365 giorni riusciremo a fare molto di più”, ha affermato Conte.