Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha partecipato al World Economic Forum Annual Meeting 2019 di Davos. Al suo arrivo al Centro Congressi, il Presidente Conte ha incontrato il Presidente della Repubblica Federale del Brasile, Jair Bolsonaro ed in seguito, il Presidente esecutivo del WEF, Klaus Schwab. Dopo l’intervento presso la Sala Plenaria, il Presidente Conte ha avuto un incontro con il CEO dell’Apple, Tim Cook.
Nel suo intervento al World Economic Forum a Davos, Conte ha dichiarato che il perno su cui il Governo italiano ha incentrato la propria visione politica e la propria attività quotidiana è il popolo. “Il popolo italiano è stato paziente e disciplinato per molti anni. Ha avuto fiducia nelle istituzioni italiane ed europee, politiche e tecniche. Per anni, gli italiani hanno fatto propri i principi economici fondamentali predicati dal cosiddetto ordine liberal-democratico: l’integrazione nel mercato globale, la libera circolazione di persone e capitali, la disciplina di bilancio, l’adozione incontrollata di nuove tecnologie e la crescita senza limiti della finanza globale. Hanno creduto che l’euro sarebbe stato in grado di risolvere tutti i loro problemi cronici: l’alta inflazione, una moneta debole, il debito pubblico. Così, hanno adottato in maniera entusiasta la nuova moneta”, ha dichiarato il Premier.
Le aspettative disattese
Secondo Conte: “Il prezzo da pagare per avere una moneta stabile e una bassa inflazione è stato un debito pubblico crescente, nonostante si richiedesse continuamente di stringere la cinghia per mantenere la spesa pubblica primaria (al netto della spesa per interessi) costantemente al di sotto delle entrate fiscali.
La disciplina di bilancio ha frenato la crescita del PIL. Nel terzo trimestre del 2018, il PIL è ancora 5 punti percentuali al di sotto del picco massimo di questi anni, registrato nel 2008. L’apertura globale dei mercati, la libera circolazione dei capitali e la rivoluzione tecnologica hanno prodotto grandi risultati come promesso, ma di questi benefici hanno goduto in pochi, e non in molti.
Perciò, l’entusiasmo sul futuro è stato rimpiazzato da una visione più cupa. Si è diffuso un sentimento di disperazione; persino la classe media, che si sentiva emancipata dalle necessità economiche di base, ora teme la povertà. Tutti, con poche eccezioni, tendono a ritenere che il domani sarà peggiore dell’oggi. Chi può permetterselo incoraggia i propri figli a trasferirsi e cercare migliori opportunità altrove”.
Le risposte del Governo Conte
“Il mio governo costituisce la risposta istituzionale al desiderio degli italiani di trovare una nuova prospettiva per il futuro”, ha proseguito il Premier. “Il mio compito e la mia priorità come Presidente del Consiglio è preservare questo prezioso patrimonio di fiducia che mi è stato affidato, mettendo in campo soluzioni immediate per le necessità più urgenti del mio popolo”.
“Le due principali misure contenute nella nostra Legge di Bilancio, il Reddito di Cittadinanza e la cosiddetta Quota 100, sono le nostre risposte immediate alle urgenze del Paese“, ha precisato Conte. “Il programma è orientato alle persone più povere, ma al contempo fornisce un meccanismo di assicurazione implicito per le famiglie della classe lavoratrice vulnerabili rispetto a shock inaspettati a causa della loro fragile situazione finanziaria”, ha chiarito.