In vista del Consiglio dei Ministri in programma lunedì 16 ottobre 2023 emergono le prime indiscrezioni su quelli che saranno i capitoli ed ambiti su cui verranno investe le principali risorse, e che saranno al centro della tanto attesa e discussa manovra. Nelle intenzioni del governo obiettivi ineludibili la sostenibilità della finanza pubblica, il sostegno ai redditi ed alle pensioni medio-basse. In vista dell’incontro di lunedì, la premier Meloni ed il ministro Giorgetti hanno anche lanciato un invito ad evitare o ridurre al minimo gli emendamenti, tenendo conto della situazione globale, e del nuovo conflitto israeliano in atto.
Obiettivi della manovra 2024!
La manovra avrà come focus i redditi e le pensioni medio bassi, la tutela del potere di acquisto delle famiglie, il taglio del cuneo fiscale, investimenti sulla sanità, in continuità con il lavoro portato avanti dal governo fin dalla precedente legge di Bilancio, in un clima di grande collaborazione e determinazione. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha svolto una relazione sull’impostazione della Legge che dovrà essere approvata dal Cdm di lunedì.
Interventi su redditi e pensioni medio basse!
Si conferma l’intenzione di intervenire sui redditi e sulle pensioni medio basse. Ci sarà il taglio del cuneo, misure per la famiglia e per la sanità. Si valutano anche altri interventi, per i quali sono in corso le verifiche sul fronte delle coperture. Il conflitto in Medio Oriente e le sue potenziali conseguenze potrebbe incidere ancora sulle risorse da utilizzare per la manovra, che rischiano di ridursi ancora.
Le possibili misure inserite nel documento programmatico di bilancio!
Lunedì il governo licenzierà il documento programmatico di bilancio, la Manovra e il dl fiscale. Al vaglio l’introduzione in Italia della global minimum tax, la nuova imposta, approvata su scala mondiale e prevede l’introduzione di una imposta minima del 15 per cento per le multinazionali, che entrerà in vigore dal primo gennaio, e che potrebbe garantire un gettito intorno ai 2-3 miliardi. Confermati 3,2 miliardi, liberati in deficit dalla Nadef, da destinare al conguaglio anticipato dell’adeguamento Istat per le pensioni 2024, misure per il personale della P.a. e alla gestione dei flussi migratori. Smentite possibili sanatorie fiscali o edilizie, mentre col decreto fiscale al vaglio la rateizzazione dell’acconto di novembre per autonomi e partite Iva.