È morto oggi, all’età di 61 anni, il boss Matteo Messina Denaro, dopo l’arresto di gennaio avvenuto dopo ben trent’anni di latitanza. Il corpo si trova nell’obitorio dell’ospedale dell’Aquila, dove era ricoverato dal mese di agosto, in una stanza blindata. Il boss di Cosa Nostra era malato di tumore al colon. L’ex super latitante era finito in coma irreversibile, dopo che le condizioni si erano aggravate giovedì per via di un sanguinamento e un collasso. La Procura dell’Aquila ha disposto l’autopsia per Matteo Messina Denaro. I magistrati hanno disposto l’esame come atto dovuto.
Le prime dichiarazioni di Pietro Grasso!
Al capezzale la nipote e legale Lorenza Guttadauria e la giovane figlia Lorenza, riconosciuta recentemente. Dopo la morte di Messina Denaro tante sono state le dichiarazioni. Pietro Grasso, presidente della Fondazione Scintille di futuro, procuratore nazionale antimafia, in una nota ha sottolineato di come con la morte finisca una vita piena di violenza, ed un’era di Cosa nostra, ma non Cosa nostra. Sicuramente ha rimarcato Grasso di come Messina Denaro sia “stata una figura importante nella stagione più feroce della mafia siciliana“. Per Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ucciso dalla mafia, il boss si è arreso solamente alla malattia, probabilmente se non avesse avuto il cancro difficilmente sarebbe stato arrestato.
La morte non cancella la responsabilità della violenza e dei crimini!
Don Luigi Ciotti, presidente di ‘Libera contro le mafie’, ha commentato la morte di Matteo Messina Denaro, in un post, sottolineando di come “la morte non possa cancellare le responsabilità di quella violenza, di quei crimini, di quelle centinaia di persone che sono state spazzate via“. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi, dalle pagine de Il Riformista, ha sottolineato che davanti alla morte è giusto mantenersi umani, ma di non provare nessuna commozione, avendo nel cuore le tante vittime innocenti della mattanza mafiosa.