Netanyahu sacrifica la trattativa per gli ostaggi ai suoi calcoli di potere

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sembra non avere fretta di raggiungere un accordo sugli ostaggi nelle mani di Hamas.

Benjamin Netanyahu

A quanto pare un nuovo accordo sugli ostaggi nelle mani di Hamas non è affatto una priorità per Israele nell’ambito dei negoziati in atto al Cairo con Egitto, Usa e Qatar. Stando al quotidiano israeliano Haaretz la delegazione guidata dal capo del Mossad, David Barnea, già rientrata a Tel Aviv, aveva un margine di contrattazione limitato giacché il premier, Benjamin Netanyahu, non ha fretta di raggiungere un accordo perchè confida sul fatto che i progressi militari finiranno per portare a un accordo con condizioni migliori per Israele, a prescindere dalle legittime rimostranze e proteste delle famiglie degli ostaggi.

Netanyahu: guerra a oltranza per restare in sella!

In realtà è sotto gli occhi di tutti che solo il mantenimento dello stato di guerra a oltranza può garantire a Bibi Netanyahu la permanenza al potere, dal momento che il tempo del suo governo è ormai agli sgoccioli e dovrebbe dimettersi non appena le ostilità fossero terminate. Ne consegue che finora Tel Aviv ha definito inaccettabili le proposte di Hamas, rappresentato al tavolo delle trattative dal Qatar.

Ignorando gli appelli internazionali!

Intanto il quotidiano di Tel Aviv dice che all’ordine del giorno della telefonata di domenica scorsa fra il presidente USA Joe Biden e il premier israeliano ci sono stati proprio i tentativi americani per arrivare a un’intesa. Dopo tale conversazione le forze speciali della stella a sei punte hanno tratto in salvo due ostaggi – al tempo stesso massacrando decine di civili innocenti – mentre Netanyahu ha affermato in pubblico una linea durissima, ribadendo che Israele continuerà a usare la forza per cercare di salvare gli ostaggi, che continuerà l’attacco su Khan Yunis e che l’IDF si prepara a invadere Rafah nel totale disprezzo degli appelli internazionali.

Altri ostaggi uccisi dai bombardamenti israeliani?

Negli ultimi giorni si sono diffuse notizie su tre o quattro ostaggi uccisi durante i bombardamenti israeliani, ma differentemente da quanto avvenuto in precedenza, delle presunte vittime non è stato fatto il nome. ​Intanto i colloqui del Cairo svanno avanti mentre Israele continua il suo attacco a Khan Yunis, in cui reputa che siano rimasti certi leader di Hamas e forse siano detenuti altri ostaggi. L’esercito sta facendo un grande sforzo per dare la caccia a Yahya Sinwar, che con ogni probabilità è ancora nascosto nei bunker e nei tunnel che Hamas ha scavato sotto la città.

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