All’udienza generale Papa Francesco ha fatto il punto sullo zelo apostolico, trattato nel lungo percorso degli ultimi mesi. Il Papa ha richiamato l’attenzione dei fedeli su quattro punti, ricavandoli dall’esortazione apostolica Evangelii gaudium.
Gesù è fonte di gioia per il cristiano.
Il primo punto è che la gioia che nasce dal fatto che ciò che il cristiano annuncia è Gesù. Lui è la gioia, che deve contraddistinguere chi lo annuncia. Un cristiano scontento, triste, risentito e rancoroso non è credibile. Inoltre, l’evangelizzazione opera nella gratuità. E quando si fa un’evangelizzazione in base a ideologie, questo non è evangelizzare. Il Vangelo non è una ideologia, è un annuncio di gioia.
L’importanza dell’evangelizzazione nel mondo di oggi.
I primi a dover essere evangelizzati siamo noi cristiani, che immersi nel clima veloce e confuso potremmo trovarci a vivere la fede con un sottile senso di rinuncia, persuasi che non valga più la pena impegnarsi per annunciarlo. Questo è il momento di ritornare al Vangelo per scoprire che Cristo “è sempre giovane, è sempre fonte costante di novità”.
Anche l’uomo di oggi attende il Vangelo, anche la civiltà dell’incredulità programmata e della secolarità istituzionalizzata ha bisogno di Gesù. Papa Francesco ha affermato che incontrare Gesù libera dalla tristezza e dal vuoto interiore. Per questo il suo invito a rinnovare quest’incontro.
Un nuovo appello per la pace.
Papa Francesco conclude l’udienza generale chiedendo a tutti di invocare il Signore «in modo speciale per la martoriata Ucraina, che soffre tanto». Ci sono tante guerre, prosegue il Papa «e ogni giorno qualcuno si prenda tempo per pregare per la pace». Rivolgendosi ai fedeli, ha salutato anche l’Associazione Volontari Italiani del Sangue, sottolineando «il valore etico della donazione del sangue: un gesto che aiuta a salvare tante vite umane!».