Le legge di bilancio al vaglio del governo ha previsto delle novità sul capitolo pensioni, in particolare sul fronte flessibilità in uscita e pensioni anticipate. Scopriamo insieme le varie forme di uscita anticipata a 63 anni. Sarà necessario possedere un’anzianità contributiva a 36 anni per gli uomini disoccupati, impegnati in attività «gravose», caregiver o invalidi; 35 anni per le donne; 41 anni per la maggioranza dei lavoratori. L’unico strumento sarà finanziato da un apposito fondo, e servirà a supportare l’unitaria disciplina che si propone di assorbire l’Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 trasformata in Quota 104.
Le novità sul capitolo pensioni contenute nella Legge di Bilancio!
La soglia minima di pensionamento arriva a 63 anni, e lavoratrici alle quali era consentito l’accesso a Opzione donna nella versione 2023 non potranno più optare per l’uscita a 60 anni. Per quel che riguarda Quota 104, sistema che consentirà di andare in pensione a 63 anni di età con 41 di contributi versati, sarà quasi certamente accompagnato da un sistema di premialità per chi deciderà di rimanere al lavoro, e forse anche di penalizzazioni per chi intenderà uscire in anticipo. Accorgimenti e modifiche saranno possibili finchè non si arriverà al testo finale della manovra da inviare in Parlamento.
Fondo per la flessibilità in uscita!
Il Fondo per la flessibilità in uscita andrà a sostituire sia l’Ape sociale che Opzione donna, e sarà riservato da un lato a caregiver, disoccupati, disabili al 74% e lavoratori gravosi, con 63 anni di età e 36 di contributi, e dall’altro alle donne, che avranno accesso a tale sistema al raggiungimento di 63 anni, con 35 di contributi. Per il momento non è ancora definito se si tratterà di una forma di pensione anticipata vera e propria oppure una forma di sostegno temporaneo.
Le tradizionali forme di pensionamento anticipato!
Rimangono in vigore il pensionamento anticipato con 42 anni e 10 mesi, 41 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall’età anagrafica, e per i lavoratori «precoci», quelli con 12 mesi di contribuzione effettiva prima del compimento dei 19 anni, resta possibile l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi. Per pensionamento di vecchiaia restano in vigore i requisiti attuali, ossia 67 anni d’età e 20 di contribuzione.