Negli emendamenti al ddl Bilancio presentati in Commissione Bilancio alla Camera dal Governo e dal relatore non vi è alcun riferimento alla misura per le pensioni anticipate conosciuta come Quota 100. Per vedere se vi sarà qualche novità in merito ai pubblicizzati interventi sulle pensioni, bisognerà attendere il passaggio al Senato del testo della Legge di Bilancio 2019.
In ogni caso, sembra sempre più evidente che, per motivi di sostenibilità, sarà necessario ridimensionare la platea degli interessati a Quota 100. “Purtroppo i paletti ci saranno in termini sia di temporaneità delle misure sia di restrizione della platea”, ha dichiarato l’economista Marco Leonardi, via social.
Pensioni e riforme nell’analisi di Marco Leonardi
Leonardi, già consigliere economico di Palazzo Chigi, a proposito di Quota 100 ha precisato: “Quota 100 per tutti senza penalizzazioni non è sostenibile, sennò lo avremmo già fatto da tempo“.
L’economista, in riferimento alle politiche del Governo Lega-Movimento Cinque Stelle su pensioni e lavoro, ha affermato: “Dopo 3 anni e mezzo di crescita consecutiva, il PIL ha mostrato il segno meno e l’occupazione nei dati INPS di settimana scorsa ha mostrato lo stop alle assunzioni a partire da agosto”.
Leonardi ha sottolineato: “E’ diventato finalmente chiaro (lo avevamo detto mesi fa) che la commissione UE e i mercati hanno una sola preoccupazione: la riforma delle pensioni, perché aumenterebbe il debito pubblico. Per questa ragione il governo ha finalmente ammesso che la riforma delle pensioni sarà temporanea, solo per 3 anni”.
Il punto di Mauro D’Achille
Mauro D’Achille, amministratore del gruppo “Lavoro e pensioni: Problemi e soluzioni” ha tracciato un bilancio delle ultime novità emerse sulla riforma delle pensioni: “Il ministro Tria cerca di ridurre gli stanziamenti per venire incontro alle richieste UE, Borghi e Brambilla dicono una cosa, Di Maio e Salvini continuano a tranquillizzare gli elettori dicendo che a loro dei “numerini” non interessa. Intanto dalle commissioni della Camera la palla viene rilasciata a quelle del Senato, ma di decreti o di emendamenti specifici ancora non se ne vede traccia”.
“Nel frattempo, dalle chiacchiere, si evince che tagli ce ne saranno, e dovranno essere tutti incentrati su pensioni e rdc. Ricordo che scendere dal 2,4 all’1,9 comporta una riduzione di circa otto miliardi ovvero il 45% di quanto previsto per la somma dei due provvedimenti”, ha precisato D’Achille.
“È logico che ci saranno tagli sostanziali tramite paletti aggiuntivi a quelli ipotizzati finora (che cmq porterebbero la quota non più a cento bensì a 104). Quali saranno? A luglio si parlava di un tutto contributivo e/o di un tetto massimo ai contributi figurativi. Continuo ad affermare che si potrebbe fare molto meglio semplicemente agendo sulla falsariga di quanto già tracciato dai governi precedenti, che avevano individuato una serie di situazioni maggiormente meritevoli di essere aiutate. Vedremo, entro un mese, come andrà a finire”, ha concluso.