Al centro del dibattito del governo in vista della presentazione entro il 27 settembre 2018 della nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Def), si sta lavorando alla riforma previdenziale per il superamento della Legge Fornero.
A partire dal 1 gennaio 2019 scatteranno gli adeguamenti dell’età pensionabile dovuti all’aumento della speranza di vita. E dunque i requisiti attuali per accedere alla pensione subiranno un aumento di 5 mesi. Per la pensione di vecchiaia, saranno necessari 20 anni di contributi e 67 anni di età sia per gli uomini che per le donne. L’obiettivo dell’esecutivo è proprio quello di modificare la flessibilità in uscita anticipando l’età pensionabile, con introduzione della quota 100.
Pensioni, quota 100, Camusso: “se la manovra è questa reagiremo”.
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso nella lunga intervista rilasciata Huffington Post ha parlato anche della riforma delle pensioni. La Camusso ha spiegato che la Legge Fornero “è profondamente ingiusta, ma questo andare verso quota 100 è fortemente limitante, penalizza il Sud e non dà risposte ai giovani”.
Invece, secondo quanto riportato da BlastingNews, nell’occasione dell’evento di “Proxima”, Festival nazionale ideato da Sinistra Italiana – Liberi e Uguali a Torino, Susanna Camusso ha evidenziato che quando si parla di riforma delle pensioni bisogna stare attenti ai dettagli delle proposte, come la possibilità che venga messo un tetto ai contributi figurativi o che via sia una quota piuttosto consistente dell’assegno calcolata con il metodo contributivo, anziché retributivo.
Riforma pensioni: superamento della Legge Fornero con introduzione di quota 100.
Il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, ha proposto qualche giorno fa la quota 100 con non più di 62 anni d’età, requisito che potrebbe essere accoppiato alla misura della quota 41 anni e mezzo senza limiti di età. Secondo le prime elaborazioni effettuate dalla società di ricerca Tabula guidata da Stefano Patriarca, questa misura potrebbe costare nel 2019, 13 miliardi al lordo e 9 miliardi al netto.