Sciopero Trasporti Pubblici 15 dicembre 2023. Le ultime novità

Dopo l'ennesima precettazione dello Sciopero dei Trasporti Pubblici del 15 dicembre 2023, i sindacati promettono battaglia.

Trasporti pubblici - Autobus

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha nuovamente precettato lo sciopero dei trasporti proclamato per la giornata di domani, riducendolo da 24 ore a 4 ore, esattamente dalle 9 alle 13. Secondo Salvini ad una settimana dal Natale era necessario intervenire per garantire la mobilità ai 20 milioni di italiani che quotidianamente prendono un mezzo pubblico. L’Unione sindacale di base Usb ha annunciato che non ottempererà mantenendo lo sciopero comunque per 24 ore. La disobbedienza non coinvolgerà i lavoratori, che rischierebbero sanzioni fino a 1000 euro.

Il ricorso di Usb contro l’ordinanza di precettazione.

Nella nota Usb comunica anche che “per il mancato rispetto dell’ordinanza delle autorità, l’articolo 9 della legge 146/90 prevede una sanzione amministrativa per le organizzazioni sindacali da 2.500 a 50.000 euro al giorno che viene decisa dal ministero”. La multa “potrà finalmente permetterci di impugnare le decisioni del ministro davanti a un Tribunale ordinario”.

Motivi della protesta.

Tra le motivazioni alla base dell’agitazione la tutel del libero esercizio diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, il superamento dei salari di ingresso, il contrasto al dispendio di soldi pubblici per appalti e subappalti che offrirebbero servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato e il blocco delle privatizzazioni.

Il ricorso di Cgil e Uil.

Il sindacato Usb «ha dovuto subire la terza ordinanza di riduzione in poco più di due mesi. Non c’è mai stato alcun “grave e imminente pregiudizio per la mobilità”. Cgil e Uil hanno depositato al Tar del Lazio il ricorso che impugna la precettazione subita per lo sciopero generale del 17 novembre, sempre con taglio da 24 a sole 4 ore per i lavoratori del trasporto pubblico locale.

I motivi alla base dell’impugnazione.

La prima udienza dovrebbe tenersi non prima di maggio 2024. Il ricorso, spiegano i sindacati, si basa sulla «non ragionevolezza» della precettazione. Per Cgil e Uil sono «inesistenti» considerato che lo stop di 24 ore nel trasporto pubblico locale prevedeva, in ottemperanza alla legge, il rispetto di fasce di garanzia con cui tutelare i cittadini. Secondo i sindacati ci sarebbe un «eccesso» nell’utilizzo di motivazioni a fondamento della precettazione che eccede il perimetro dettato dalla legge sugli scioperi.

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