Blue Monday, l’occasione per un distinguo tra la tristezza e i disturbi legati alla salute mentale

Nel giorno che secondo le teorie di Arnall dovrebbe essere il più triste dell'anno, cogliamo l'occasione per riflettere sull'importante tema della salute mentale.

Blue Monday

Si tratta del giorno più triste, che cade il terzo lunedì di gennaio, riconosciuto a livello internazionale come “Blue Monday”. La ricorrenza nasce nel 2005 da un calcolo matematico del dottor Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff. Per l’elaborazione della sua teoria ha utilizzato alcune variabili come il meteo, i sensi di colpa per i soldi spesi a Natale e il calo di motivazione. Tra i vari detrattori della teoria di Arnall il neuroscienziato Dean Burnett, che ha definito le variabili prese in considerazione arbitrarie, impossibili da quantificare e in larga parte incompatibili tra di loro. Il Blue Monday è diventato una tradizione tanto che ogni terzo lunedì di gennaio sui siti gli esperti danno consigli su come affrontare al meglio questa giornata.

Tanti motivi che non aiutano l’umore.

Sicuramente le premesse ci sono per non stare allegri, come la diminuzione della quantità di luce durante la giornate, le temperature in picchiata, la fine delle feste, i buoni propositi già falliti a metà gennaio, e tanti chili di troppo accumulati durante le abbuffate natalizie. Che sia vera oppure no la teoria di Arnall, resta il fatto che il mese di gennaio porta con sè tanti elementi potenzialmente atti ad incidere negativamente sul nostro umore. Lo dimostrano alcuni studi che segnalano un picco nella richiesta di psicologi proprio nella settimana del Blue Monday: anche il 10% in più del periodo precedente.

Evitare di fare confusione tra la tristezza e la depressione.

In un’intervista pubblicata su La Nazione Alessandra Bondi, la psicologa e psicoterapeuta si è espressa sul Blue Monday, riconducendolo alla moda di voler creare a una giornata speciale, più a fini social che altro. Si tratterebbe di una ‘celebrazione’ fine a se stessa, il cui unico fine positivo potrebbe esser quello di ricordarci quanto importante sia la salute mentale. Non occorre farsi suggestionare da simili teorie che confondono tristezza con depressione o altre patologie, rischiano addirittura di banalizzare il tema della salute mentale.

Raggiungere la consapevolezza e riflettere sul tema della salute mentale.

Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari, in un’intervista al Corriere della sera ha spiegato che con la fine delle feste natalizie si registra un’impennata di richieste di aiuto allo psicologo. Può esserci il rischio della cosiddetta “depressione stagionale”, ed è importante essere coscienti di questo malessere. Nei casi più gravi, è necessario chiedere aiuto. Se invece non riusciamo a risollevarci è bene rivolgersi a uno specialista. Il Blue Monday rimane un’ottima occasione per riflettere soprattutto sulla nostra salute mentale.

Lo stress la fa da padrone.

Secondo l’indagine Ipsos promossa dal gruppo Axa in 16 Paesi l’Italia, insieme al Giappone, mostra la più bassa percentuale di persone che avvertono uno stato di pieno benessere mentale (18%), mentre è lo stress il disturbo mentale più diffuso a livello globale, in Italia è avvertito dal 56% del campione. Maggiori vittime del disagio sono soprattutto le donne e i giovani, alle prese con l’incertezza sul futuro, la solitudine, l’immagine di sè, una maggiore sensibilità alla tematica del cambiamento climatico e l’impatto negativo di tecnologia e social media.

Sentirsi liberi di chiedere aiuto nei casi di necessità.

In un’epoca di rapidi mutamenti, sfide complesse e prospettive incerte la figura dello psicologo è cruciale nella promozione e salvaguardia del benessere psicologico individuale. Tutti, prima o poi, ci troviamo a fare i conti con stress, difficoltà e problemi che provocano un disagio psicofisico. Prendere consapevolezza del fatto che si ha bisogno di aiuto non è semplice, ma chiedere supporto a persone qualificate ci aiuterà ad uscire prima ed in più modo costruttivo dai nostri momenti di difficoltà. Oggi c’è una maggiore consapevolezza riguardo la possibilità di parlare apertamente delle proprie ansie. L’importante è riuscire a sentirsi liberi di chiedere aiuto dove non riusciamo a risolvere i nostri momenti bui con le nostre forze.

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