Consiglio UE oggi a Bruxelles dominato dalla questione ucraina!

Il tavolo dei capi di Stato e di governo dell'Unione Europea riuniti a Bruxelles ha avuto come tema preminente quello delle guerre ai confini d'Europa.

Consiglio europeo

Il Consiglio Europeo si riunisce a Bruxelles con un’agenda molto condizionata dalla politica estera, con le guerre ai confini dell’Europa che fanno ombra sulle tematiche economico-finanziarie tipiche dell’Eurosummit che pure si tiene oggi con Christine Lagarde per la Bce e Paschal Donohoe per l’Eurogruppo. Il Consiglio ha avuto inizio con un pranzo con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, dal quale si attendono novità sull’indagine in corso sulle accuse rivolte all’Unrwa da Israele, che potrebbero dominare il dibattito sul Medio Oriente.

La Russia non deve prevalere!

All’attenzione dei capi di Stato e di governo ci sarà innanzitutto la guerra in Ucraina, argomento praticamente fisso a partire dal febbraio 2022 fino ad oggi, con un collegamento in videoconferenza con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo l’usuale discorso della presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. I governanti vogliono inviare un segnale di “urgenza, intensità e determinazione” relativamente al sostegno militare a Kiev, anche se nelle conclusioni il vocabolario è cambiato: ora si dice a lettere capitali “la Russia non deve prevalere”, formulazione nuova che riflette l’evolversi della situazione e le prospettive meno favorevoli a Kiev a confronto di un anno fa sul terreno militare.

Un fondo dedicato all’Ucraina!

Nel frattempo gli Stati membri dell’UE hanno individuato un accordo sulla riforma della European Peace Facility, il mezzo, esterno al bilancio Ue, adoperato per finanziare gli aiuti militari a Kiev, creando al suo interno un fondo dedicato all’Ucraina e stanziando cinque miliardi di euro per gli aiuti militari quest’anno. Il presidente Charles Michel ha dichiarato, in un intervento pubblicato su vari media europei, che bisognerebbe prendere in considerazione l’emissione di obbligazioni in comune, affinché l’Europa della difesa sia meglio strutturata.

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