La passione per il cinema nella giornata che lo celebra nel mondo

Nella giornata mondiale del cinema italiano ognuno di noi si riscopre un pò cinofilo e sognatore, pronto a tuffarsi in un'altra realtà che a volte supera la nostra immaginazione,

Giornata mondiale del cinema italiano

Oggi si celebra la “Giornata mondiale del cinema italiano”, che ricorre nel giorno del compleanno del regista Federico Fellini. Il cinema italiano è da sempre lo specchio della società, interpreta le tendenze e gli scenari e le evoluzioni dei tempi. Questo giorno ha lo scopo di rafforzare e valorizzare la cinematografia italiana all’estero. Sulla rete tematica Mediaset andranno in onda svariati film tra cui il premio Oscar “Mediterraneo”, il doc originale “Noi siamo Cinema” e il film di Mario Monicelli “Brancaleone alle Crociate”. Domenica 21 gennaio 2024, la rassegna offrirà vari capolavori, tra cui il film di Steno “Il Tango della Gelosia”, “Non ci resta che piangere”, seguito da “La Grande Bellezza”, l’opera di Paolo Sorrentino Oscar per il miglior film straniero nel 2014.

Il cinema italiano fonte di ispirazione nel mondo.

Il cinema italiano ha permesso all’Italia di distinguersi con capolavori e opere fonte di ispirazione per vecchie e nuove generazioni di professionisti del settore. La Giornata Mondiale del Cinema Italiano si pone l’obiettivo di dare spazio ai nuovi autori e celebrare i grandi maestri del cinema del nostro Paese. L’iniziativa impegna gli istituti di cultura e le ambasciate italiane a dare visibilità in contemporanea mondiale alle opere dei nuovi autori e a celebrare i grandi maestri del nostro cinema. Ma perché il cinema ha una funzione così attrattiva su di noi? Il neuroscienziato Vittorio Gallese ed il teorico del cinema Michele Guerra, ricercatori all’Università degli Studi di Parma, ha provato a rispondere a questa domanda nel loro saggio Lo schermo empatico. Cinema e neuroscienze.

La teoria di Gallese e Guerra.

Sono partiti dall’idea che anche lo studio del cervello possa spiegare qualcosa della magia della settima arte. I due ricercatori hanno portato la teoria della “simulazione incarnata” al cinema. Secondo questa tesi, quando guardiamo le azioni altrui si attivano alcune cellule della nostra corteccia motoria. Gallese e Guerra hanno provato che, anche quando guardiamo il gesto di un attore in un film, vengono stimolate le stesse aree del cervello che si attivano quando siamo noi stessi a svolgere quell’azione, anche se sappiamo benissimo che quella che vediamo al cinema è solo finzione.

Sensazioni che percepiamo come reali.

Quando si assiste ad un lungometraggio, si verifica una magia in cui illusione e simulazione si fondono generando però sensazioni che percepiamo come reali. Partecipiamo emotivamente a quello che succede nel cinema, ci immedesimiamo, ci commuoviamo. Quando andiamo al cinema siamo liberi da pensieri, ed il nostro cervello è recettivo, pronto ad entrare nella realtà del cinema con una partecipazione attiva.

I neuroni specchio si attivano sia quando un individuo compie un’azione, e sia quando l’individuo osserva o sente una determinata azione compiuta da qualcun altro. Questi neuroni motori attivano nel nostro cervello una una simulazione di quell’atto. Il meccanismo specchio, spiega il neuroscienziato Vittorio Gallese, suggerisce che riesci a sentire quel che sentono gli altri o quel che fa un attore, perché la stessa cosa accade dentro di te.

Condividiamo le nostre emozioni e percepiamo quelle degli altri.

I neuroni specchio ci permettono di condividere le nostri emozioni, e percepire quelle degli altri. E nella giornata mondiale del cinema italiano più che mai ognuno di noi si riscopre sognatore, pronto a dare spazio alla propria immaginazione per volare lontano e vivere emozioni ed esperienze uniche ed irripetibili.

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