Ripensare alla responsabilità dei medici alla luce della proroga dello scudo penale

Molto dibattuto da sempre il tema della responsabilità dei medici, in particolare dopo la proroga della scudo penale prorogato fino al 31 dicembre 2024.

Ospedale

Il tema della responsabilità professionale degli operatori sanitari continua ad accendere il dibattito. Sulla questione sono intervenute varie normative, tra cui la legge Balduzzi che ha delineato il concetto di colpa lieve, ed in un secondo momento la legge Gelli. L’errore dei medici che provoca le lesioni personali o la morte di un paziente non sarà perseguibile penalmente in caso di colpa lieve. Il cosiddetto “scudo penale” per i professionisti sanitari è stato approvato in commissione Bilancio e affari costituzionali della Camera e si appresta quindi a diventare realtà nel Milleproroghe.

Punibilità solo nei casi di colpa grave.

Per i medici la punibilità viene limitata “ai soli casi di colpa grave” per chi in modo colposo causa morte o lesioni personali “nell’esercizio di una professione sanitaria in situazioni di grave carenza di personale sanitario”. Ai fini della valutazione “si tiene conto delle condizioni di lavoro dell’esercente la professione sanitaria, dell’entità delle risorse umane, materiali e finanziarie concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare, del contesto organizzativo in cui i fatti sono commessi nonché del minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato”. Se invece il grado è lieve il cittadino danneggiato potrà percorrere solo la strada del risarcimento.

Le riflessione del presidente d’Ippolito.

Con un decreto del ministro della Giustizia lo scorso anno è stata istituita la “Commissione per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica”, presieduta dal magistrato Adelchi d’Ippolito. Il Presidente, intervistato dal Quotidiano Sanità, ha evidenziato che la commissione ha il compito di limitare le aggressioni giudiziarie nei confronti dei medici e restituire una tranquillità per portare avanti il proprio lavoro senza la preoccupazione di possibili contenziosi giudiziari. La commissione sta lavorando alla ricerca di un punto perfetto di equilibrio tra la serenità del medico e la tutela giuridica piena del cittadino. Per abbattere il numero di denunce infondate si sta vagliando la possibilità di introdurre strumenti che abbiano una forte capacità deflattiva, come ad esempio la condanna per lite temeraria,

Restituire serenità ai medici e alleggerire il bilancio dello Stato.

In caso di denuncia palesemente infondata, il denunciante potrebbe essere condannato al pagamento di una somma di denaro che dovrà essere determinata. Si sta anche valutando la possibilità di intervenire sul diritto penale sostanziale, intervenendo sull’articolo 590-sexies introdotto dalla legge Gelli, riducendo l’area di punibilità ai soli casi di colpa grave. Il medico potrebbe ritrovare la giusta serenità, evitando la prescrizione di esami inutili, dannosi ed in alcuni casi invasivi che incidono sui bilanci del Servizio sanitario nazionale, e tolgono spazio a chi davvero avrebbe necessità di sottoporsi a quegli accertamenti medici.

Ancora una proroga dello scudo penale.

Per ora arriva una nuova proroga di sei mesi dello scudo erariale che solleva gli amministratori pubblici da responsabilità contabili in caso di colpa grave, in vigore fino al 31 dicembre 2024, la misura introdotta nel periodo pandemico per porre un rimedio alla ‘paura della firma’. Contrarietà dall’Associazione magistrati della Corte dei conti per sospettata incostituzionalità: “Una sua ulteriore proroga sarebbe contraddittoria e ingiustificata, in quanto, nonostante la fine del periodo di emergenza, avrebbe l’effetto di stabilizzare l’esclusione della perseguibilità delle condotte commissive gravemente colpose, esponendo il Paese al grave rischio di spreco di denaro pubblico, di gestioni opache di commesse pubbliche e di diffusione del malaffare”.

Medici in servizio fino a 72 anni.

Approvato anche l’emendamento di FdI al decreto Milleproroghe che consente alle aziende del Ssn di tenere in servizio oltre l’età pensionabile, su loro istanza, dirigenti medici e sanitari, “anche al fine di far fronte alle esigenze di formazione e tutoraggio del personale assunto”, nonché “di fronteggiare la grave carenza di personale”.

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