Le politiche governative, a dispetto dei proclami propagandistici, sono volte a colpire le condizioni di vita di vaste masse popolari che vivono in uno stato di disagio economico e sociale, e che oltre al peso del loro svantaggio devono pagare il prezzo di una ideologia dominante che li vede, per la loro condizione, come colpevoli da punire e che non hanno altra via di uscita che quella di cavarsela da sé.
Difendere i poveri è come aprire il Vaso di Pandora!
In questo clima politico e ideologico, chi prende posizione a favore di queste masse di ultimi, è come se scoperchiasse il Vaso di Pandora: i venti e le tempeste dell’attacco reazionario di chi difende il privilegio si scatenano contro chi osa difendere i poveri, e chi lo fa diventa oggetto di ogni sorta di vituperio anche da parte della stampa “allineata e coperta”, che riversa vagoni di letame su chi si schiera contro i diversi aspetti dell’attuale pensiero unico, sia in materia di politica internazionale che in quella economica e sociale.
Propaganda su dati parziali e fuorvianti!
È il caso del quotidiano Il Tempo, che – come riporta il sito del Movimento 5 Stelle – nell’edizione di lunedì 12 febbraio 2024 ha sbandierato per l’ennesima volta dati e numeri “parziali e fuorvianti” sul provvedimento, abrogato dal governo di Giorgia Meloni con il decreto del 1° maggio 2023. Tutto ciò al fine di mettere sotto attacco il presidente del M5S. Tuttavia non riesce a ottenere altro che un’ulteriore figuraccia, prova provata della poca o punta conoscenza della materia e dell’utilizzo dei numeri per piegare la realtà alla propaganda.
Fake news sui percettori del Reddito di Cittadinanza!
In effetti domenica scorsa, 11 febbraio, il presidente Conte, in un’intervista a La Stampa, ha fatto presente che sui cosiddetti “divanisti” il governo ha raccontato un cumulo di menzogne. “Per anni – recita il comunicato del M5S – giornali e televisioni vicini alla destra hanno raccontato di orde di fannulloni, truffe miliardarie e chi più ne ha più ne metta”. Tuttavia la bufala di moda da qualche mese a tutt’oggi, ripresa dal Tempo, è che solo 1.500 ex percettori di RdC avrebbero trovato lavoro. Il che è una vera e propria “patacca“.
La verità su chi ha trovato lavoro col RdC!
Infatti queste assunzioni sono solo quelle “agevolate”, cioè “avvenute grazie agli sgravi previsti dal provvedimento istitutivo del Reddito per i datori di lavoro che assumevano beneficiari”. Ne consegue che sono solo una parte di chi ha trovato lavoro in questi anni, non la totalità. Questa è stata calcolata, nella nota n. 7/2021 dall’Agenzia nazionale politiche attive che riferisce: “Dall’analisi risulta che 724.494 beneficiari, pari al 40,1% della platea considerata, hanno avuto almeno un rapporto di lavoro attivo mentre erano in misura o erano occupati al momento del primo accesso al sussidio, con una movimentazione complessiva di oltre 1,5 milioni di rapporti di lavoro”.
La percentuale di truffe in realtà è esigua!
Per quanto riguarda le truffe, il quotidiano stesso deve ammettere che le quantità sono esigue: 505 milioni di euro indebitamente percepiti su un totale di 34,5 miliardi stanziati rappresenta in tutto non più dell’1,46%! Analogamente per i percettori che non avevano diritto al sussidio. Il Tempo scrive che sono stati 48.392, ma se hanno preso il Reddito 3.398.000 persone in cinque anni, allora parliamo di appena l’1,42%.
Chi sono i veri fannulloni?
E dunque se si ristabilisce la verità dei fatti, non si può non constatare che “la realtà è ben diversa dal bombardamento mediatico” cui siamo quotidianamente sottoposti. La nota del M5S si chiude con questa considerazione: “Chissà quando questi solerti giornalisti ci parleranno del record di assenze in Parlamento del loro editore, il deputato Antonio Angelucci (Lega), che nella scorsa legislatura – secondo Openpolis – ha saltato il 96,78% delle votazioni. Lui, sì, un fannullone in piena regola!”